Tra la fine di febbraio
e i primi di marzo, potrebbe uscire la mobilità per il personale docente della
scuola, e a seguire per il personale ATA.
La mobilità dovrebbe
essere rinviata alla contrattazione, ma la politica è intervenuta attraverso
l’azione legislativa con misure proprie che di fatto impongono dei vincoli alla
mobilità stessa.
Già con il contratto
2022-23 firmato “in solitaria”, la Cisl Scuola era riuscita a introdurre delle
deroghe a tali vincoli, permettendo il trasferimento di 15mila docenti che
altrimenti sarebbero stati bloccati.
Con l’imminente
contratto integrativo, la Cisl Scuola intende sedersi al tavolo e lavorare per
estendere tali deroghe. Le basi per poter fare questo sono nel CCNL appena
firmato in via definitiva.
“La continuità
didattica – sottolinea Monica Barbolini, Segretaria Generale della Cisl Scuola
Emilia Romagna – non si ottiene attraverso i vincoli, ma mettendo i docenti
nelle condizioni di poterla rispettare.”
L’Emilia Romagna è una
delle regioni del Nord con un alto numero di docenti provenienti da altre
regioni (in particolare dal Sud), gran parte dei quali ha necessità e desiderio
di riavvicinarsi alla famiglia.
“Non si deve ragionare in termini di vincoli – conclude Barbolini - ma di incentivi e anche in termini di organici, dotando gli istituti di un numero di docenti stabili. È in questa direzione che la Cisl Scuola intende impegnarsi e lavorare.”
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