Il 10 marzo sono stati firmati in via definitiva,
dalla CISL Scuola e dalle altre organizzazioni sindacali, i Contratti
Integrativi Regionali relativi all’Area V- Dirigenti Scolastici.
Tali contratti erano stati siglati in precedenza, e
successivamente sono stati vistati dall’organo di controllo (UCB): si è
concluso così il lungo iter che ha portato finalmente al risultato di
riconoscere quanto dovuto a tutti i dirigenti.
La Cisl Scuola, insieme a CGIL, UIL e SNALS, chiede di
rimuovere per i dirigenti scolastici i vincoli alla mobilità tra regioni. Per
questo, davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma, nella
giornata di martedì 14 marzo, si è tenuto un presidio di protesta. Una
delegazione è stata ricevuta dal Ministero nella stessa mattinata.
Sono quasi 1200 i dirigenti scolastici che con
operazioni di mobilità interregionale per il 2023-2024 potrebbero richiedere di
rientrare nella regione di residenza. La norma va assolutamente rivista e
adeguata alla nuova situazione. Essa era stata introdotta quando i concorsi si
effettuavano su base regionale e non nazionale, come invece è ora.
“È evidente che il vincolo alla mobilità fra regioni,
nel contesto di concorsi nazionali, crea una situazione di disagio
difficilmente sostenibile per le persone e le famiglie – dichiara Monica
Barbolini, Segretaria Generale della Cisl Scuola Emilia Romagna – L’assurdo è
che i dirigenti assunti in una regione diversa da quella di residenza si vedono
negata la possibilità di tornarci anche in presenza di posti disponibili. E
questo è inaccettabile.”
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