È in discussione al
Senato la proposta del Governo per il ritorno dei “giudizi sintetici” alla
scuola primaria. Il voto numerico resterà per la secondaria di primo e secondo
grado.
Si ritorna dunque ai
giudizi sintetici alla scuola primaria, ma ancora non sappiamo se questi
torneranno ad essere “Ottimo”,
“Distinto”, “Buono”, “Sufficiente” e
“Insufficiente”: lo scopriremo quando il ddl diventerà legge.
I continui cambiamenti
nel modo di valutare risultano inaccettabili perché rischiano di disorientare
le studentesse e gli studenti, e le loro famiglie. Occorre fare piuttosto una
riflessione su cosa significhi “valutare” nella scuola.
“Mi sembra di
intravedere, in questo ulteriore provvedimento sulla modalità di “dare i voti”
una mancanza di attenzione da parte del Ministero nei confronti di una
valutazione che sia formativa.– sottolinea Monica Barbolini, Segretaria
Generale Cisl Scuola Emilia Romagna – Una valutazione che ponga l’attenzione
sul processo di apprendimento, e non solo sul risultato finale.”
Da dove è partito lo studente? Dove è arrivato? Cosa è successo “nel mezzo”? Sono queste le domande che ci si dovrebbe porre e sui cui si dovrebbe riflettere prima di tutto.
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