Dopo una trattativa molto difficile con il Ministero, la Cisl Scuola è riuscita a mantenere la percentuale del 22% delle scuole in prima fascia (mentre la proposta del Mim era il 16,8%), del 65% circa in seconda fascia e del 13% in terza fascia.
La compressione della fascia di maggiore complessità
non poteva essere accettata perché avrebbe significato sminuire il lavoro che
quotidianamente i dirigenti scolastici svolgono, un lavoro che risulta essere
comunque sempre molto complesso.
La distanza economica tra le fasce risulta
eccessiva.
In Emilia Romagna, sono circa 300 le istituzioni
scolastiche in fascia A, circa 180 quelle in fascia B. Per effetto dei nuovi
criteri stabiliti dall’amministrazione, si teme il passaggio di diverse scuole
alle fasce inferiori.
– La concomitanza della questione “dimensionamento” produrrà effetti sicuramente non positivi e tutti da valutare. – conclude Monica Barbolini, Segretaria Generale Cisl Scuola Emilia Romagna.
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