Un “no” deciso da Cisl
e Cisl Scuola al taglio strutturale degli organici della scuola contenuto nella
manovra. Il testo prevede, infatti, già dall’anno scolastico 2025-26 la
decurtazione di 5660 posti per i docenti e 2147 per gli ATA.
“La scuola, che diventa
una realtà sempre più complessa, – dichiara Monica Barbolini, Segretaria
Generale Cisl Scuola Emilia Romagna – avrebbe bisogno di un aumento degli
organici, in particolare del personale ATA.”
Nella manovra mancano
poi le risorse per aumentare maggiormente le pensioni minime e la
non-autosufficienza. Si chiede, inoltre, di rafforzare il contrasto
all’evasione e all’elusione fiscale, che nel nostro paese sono diventate una
vera piaga, e di aprire il confronto sulla previdenza per consentire una
maggiore flessibilità.
Positivo, invece, il
taglio del cuneo fiscale e contributivo reso strutturale, l’accorpamento delle
prime aliquote IRPEF, e la defiscalizzazione del 5% sui salari di produttività
e welfare contrattato.
“Occorre riaprire il rinnovo dei contratti pubblici, in particolare quelli della scuola, per dare dignità alla professione docente e a tutto il personale scolastico. – conclude Barbolini – Proprio in questa ottica, si ribadisce l’assoluta contrarietà ai tagli del personale scolastico.”
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